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"I Raggi X sono per me la visualizzazione
materiale della nostra interiorità spirituale, ciò che gli animisti
chiamano il "mana". Rappresentano quindi non un interno fisico, ma
spirituale. Il mio lavoro è una continua ricerca di equilibrio tra
questa spiritualità interiore e la fisicità del corpo che la costringe
e la limita."
Damiana Degaudenzi - 1999
"Nata da una Dea Madre in maniera lacerante,
Damiana Degaudenzi (Mana) rende la forza della separazione dal corpo
materno nelle sequenze della sua arte, in un percorso parallelo di
riappropriazione del "femminile". Simboli ripetuti: sangue e forti
segni sul ventre, miti di animismo in immagini di femminilità
soffocate, eppure, non elementi di cieca violenza, ma vicoli da
percorrere nelle lievi strutture dell'acquerello, per giungere a
riaffermare il recupero del proprio essere donna.
Recupero del mito, felicità nell'energia vitale, rappresentazione
continua della complessità delle nostre origini, con alla base flebili
segni del senso del mistero, lievi dubbi sul perchè, ma soprattutto sul
COME esistere. Quindi, "radiografie" a grandezza naturale, continue,
inquietanti, materiale del nostro totale essere interno in trasparenza,
con metalli che si insinuano e prendono corpo nel nostro corpo.
Ed ancora, sovrapposizioni fra credenze, religioni, culture, e fluidi
contenenti i segreti delle origini dei nostri "io", senso del peccato e
ricerca della prosperità, entità simultanee del senso di oppressione
che deve condurre all'esaltazione dell'assoluta libertà.
La valenza spirituale di ogni essere traspare dall'analisi interna,
visualizzata nell'interiorità che deve scaturire dal voler essere se
stessi in ogni circostanza. La materia la contiene, la limita, il corpo
"costringe" quella parte di noi che non si libera. Dove? Nei vicoli da
percorrere? È lo stesso percorso, la verità?
Nei segni nervosi ma sciolti, costruiti su solide e profonde basi
teoriche e tecniche, ci si può chiedere se il bisogno della ricerca
della verità abbia spodestato il desiderio della bellezza. Ma non è
così.
Mana ci pone di fronte ad enormi spinte verso l'interiorità, ma anche a
contrazioni dello spasmo. Esplorando i meccanismi dell'inconscio e
svelando a tratti i nostri lati oscuri, ognuno di noi può sentirsi
tragicamente prigioniero del divenire di un laboratorio di ricerca: il
mondo esterno può essere terra di nessuno, ma ci accomunano le
articolazioni, i muscoli, le vene, il sangue, ciò che lentamente
costruiamo in essi e su di essi.
Assemblaggi, matrici, trasparenze, gessi, cera, silicone, parti del
corpo come paradossi di autoterapia, coesistenza delle entità maschili
e femminili, scoperta del viso e rispetto delle proporzioni.
Quello che è certo è che l'opera di Mana non può lasciare indifferenti,
i percorsi della sua arte lacerano, creano canyons di emozioni,
riaprono ferite di vulnerabilità atavica, ma conducono a chiedersi, con
la pelle, con le mani, con il cuore, se sia giusto vivere
nell'apparire, o se sia meglio riapprendere a leggere dentro noi
stessi, con forza, per ricercare, levando il capo, la nostra vera
identità."
Gigi Ledda - 2001
"Nata a Borgosesia nel 1959, Degaudenzi, non è
delimitabile geograficamente, è una Sciamana dello spirito, della
dicotomia tra la corporeità e la spiritualità. Con le sue opere
attraversa il tempo, lo spazio ed esprime la ricerca intensa del
rapporto tra l'io interiore e la corporeità. Damiana è Mana, spirito,
va al di là delle normali definizioni di arte e con la sua ricerca
stupisce e sconvolge l'osservatore. Le sue opere coinvolgono
drasticamente chi le osserva. Attraverso i raggi X, Degaudenzi ci porta
in un vortice pericoloso di follia. Le sue installazioni, i suoi corpi
enigmatici, i suoi elementi anatomici dispersi nello spazio circostante
fanno di lei un'artista potente, coinvolgente. Eppure conoscendo
Degaudenzi ci pare la persona più umile e serena del mondo e solo nelle
sue opere esprime la forza inarrestabile del Mana, dello Spirito."
Cristina Vicamini, Art Consultant -
2004
SGUARDI NELLO SPIRITO
L'opera di Damiana si rivela quasi commovente, in una umana e disperata
resistenza all'irrazionalità confusa dall'inevitabile decadimento del
nostro tempo.
L'energia dell'Artista si impegna nel recuperare, dall'inesorabile
naufragio dei sentimenti, le idee oggettive del suo più intimo vivere
tramutandole con il suo fare estetico in una misura ordinatrice del
drammatico rapporto tra l'Io che appare e l'Io intimo e spirituale
dell'Artista, determinando la possibilità di ritrovarsi sperimentandosi
con la sua stessa arte.
Le opere di Damiana ci forniscono in maniera estemporanea sensazioni di
poesia, intuizioni e meditazioni che danno, al nostro esistere
contemporaneo, una ragione al sentimento o un sentimento alla ragione.
Secondo me questo è il senso del lavoro dell'Artista, una moderna
autoanalisi esistenziale applicata a una ispirazione professionale
nella manipolazione dei materiali fino a rendergli quella grazia
necessaria che li trasporta in un equilibrio difficilmente
contestabile, proprio del mondo poetico. La poesia delle opere
dell'Artista getta qualche fascio di consolante luce agli occhi di chi
"sa guardare" donandogli un senso di profonda serenità.
Enrica Pedretti - 2012